Modellazione numerica
Per la modellazione del comportamento della struttura è stato definito un modello FEM tridimensionale che
ha permesso di rappresentare in modo adeguato le effettive distribuzioni di massa, rigidezza e resistenza.
La schematizzazione numerica è stata condotta cercando di cogliere e rappresentare globalmente il sistema
costruttivo ibrido; infatti, trascurare il contributo degli elementi di tamponamento avrebbe falsato il reale
comportamento della struttura. Nella definizione del modello gli elementi strutturali considerati “secondari”
e gli elementi non strutturali autoportanti (parapetti, tamponature e tramezzi), essendo tali da non
modificare significativamente il comportamento della struttura, sono stati rappresentati unicamente in
termini di massa trascurando il loro contributo alla rigidezza e alla resistenza del sistema strutturale.
I pilastri, i cordoli di piano, le travi di impalcato e le nervature dei solai nervati in c.a. sono stati modellati
utilizzando elementi beam, mentre le pareti in muratura di nuova realizzazione e le pareti in muratura
esistente in mattoni pieni a due teste (zona ampliamento anni ‘66-70) sono stati modellati utilizzando
elementi plate/shell. Il corpo principale del fabbricato, risalente al 1914, è costituito da una struttura mista
pilastri e travi/cordoli in c.a. – muratura in mattoni pieni ad una testa. Per cogliere in modo quanto più
accurato possibile il comportamento globale del fabbricato e l’interazione tra pannelli murari e elementi in
c.a., si è schematizzata la muratura con due ordini di elementi finiti tipo connection. Il primo denominato
“biella equivalente”, deputato all’assorbimento dei carichi gravitazionali, dotato solamente di rigidezza
estensionale, e avente un diagramma forza-spostamento non lineare in sola compressione.
Diagramma forza-spostamento per la biella equivalente per carichi verticali
Questo tipo di elementi finiti ha la funzione di simulare la collaborazione a carico verticale che i pannelli
murari hanno nei confronti delle colonne in c.a., limitandone quindi la componente assiale di carico che in
alternativa risulterebbe incompatibile con le sezioni rilevate.
Il secondo elemento tipo connection, denominato “puntone equivalente”, è costituito da due diagonali
eccentrici disposti a croce di Sant’Andrea inseriti all’interno del telaio in c.a., necessari per schematizzare
l’interazione in fase sismica fra i due sistemi costruttivi. Infatti, il trasferimento delle forze laterali lungo la
struttura provoca una distribuzione non uniforme di tensioni tra gli elementi del telaio ed il pannello in
muratura. Al crescere delle forze le tensioni variano fino alla rottura del pannello, che avviene per il
raggiungimento della resistenza a taglio o a compressione. Il metodo proposto per studiare il comportamento
del sistema telaio-muratura consiste dunque nel modellare il telaio in c.a. contenente dei puntoni equivalenti
eccentrici che rappresentano la muratura. Il metodo può essere utilizzato per telai completamente o
parzialmente tamponati, con presenza di aperture o con pannelli danneggiati. Tali elementi diagonali
presentano solo rigidezza estensionale necessaria per lo svolgimento delle analisi lineari (rigidezza dimezzata,
solo per questo tipo di analisi, rispetto a quella dell’elemento interamente reagente per considerare il doppio
ordine di diagonali, in virtù del fatto che essi reagiscono solo a compressione), e avente un diagramma forza-
spostamento, assegnato sempre lungo l’asse 3 dell’elemento (asse longitudinale), che consente lo
svolgimento delle analisi non lineari, in modo da cogliere l’effettivo comportamento della muratura, reagente
in sola compressione. Il modello utilizzato come legame forza – spostamento del puntone equivalente è
quello di Panagiotakos & Fardis (1996) nel loro studio “Seismic response of infilled rc frames structures”. Nel
quadrante della compressione, la curva fornita dai due autori è composta da quattro segmenti, che
corrispondono rispettivamente al comportamento iniziale a taglio del pannello non fessurato, al
comportamento a biella equivalente del pannello fessurato a distacco avvenuto, al comportamento instabile